martedì 9 aprile 2013

Tuscia, una giornata nei luoghi del Papa

« Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son facce horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi. »

Con questi versi ci si appresta ad entrare nel Sacro Bosco di Bomarzo, più comunemente Parco dei Mostri.
Voluto dal principe Pier Francesco Orsini, come dono per l'amata moglie Giulia Farnese (che non è però la famosa concubina del Papa Alessandro VI), a realizzare la villa delle meraviglie fu chiamato l'architetto Pirro Ligorio.
Il percorso si snoda tra giganteschi mostri e mitologiche creature, sorprendendo ed affascinando il visitatore.
La passeggiata, piacevole soprattutto in primavera, durerà un paio d'ore e negli spazi dedicati è possibile fare dei pic-nic immersi in un'atmosfera fiabesca.
Lasciamo la Villa di Vicino e dirigiamoci verso la città dei Papi, la medioevale Viterbo.
Il suo affascinante centro è ricco di storia.Il Duomo di San Lorenzo, eretto sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Ercole, affianca ilPalazzo dei Papi, costruito sul colle di San Lorenzo per proteggere il pontefice e celebre per la sua magnifica loggia da cui si accede nella grande Sala del Conclave, teatro della famosa elezione di papa Gregorio X.
Non ci soffermiamo oltre in città perché ad attenderci ci sono le mitiche terme.
Nel 1235 ha inizio l'epoca dei fasti papali, ma fu Niccolò V che, nel 1450, trovò particolare beneficio nelle cure dei suoi mali con queste acque e fece costruire sul posto uno splendido palazzo, chiamato il "Bagno del Papa".
La sorgente Bullicame, solfureo-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa fluorata con i suoi 58°C, è una tra quelle presenti sul territorio e confluisce in una monumentale piscina di oltre 2000 mq.
La piscina è completamente all'aperto e di inverno è particolarmente piacevole rilassarsi nell'acqua calda circondati dalla neve e, all'imbrunire, godere della vista del cielo stellato.
Per finire la giornata a tema, senza alcun dubbio, il ristorante "Il Lazzaretto".
La location è strepitosa, allestito in una vecchia chiesa sconsacrata, con tanto di affreschi ed altare.Il servizio è buono, il cibo è buono ed il prezzo è proporzionato.
Per una gita fuori porta la Tuscia è forse la destinazione più sorprendente, molti altri sono ancora i tesori che essa racchiude e scoprirli sarà per voi un avventura indimenticabile.









lunedì 8 aprile 2013

Santos Cartier, la storia del mito


Nel 1873, precisamente a Palmira il 20 di luglio, nacque Alberto Santos Dumont.
Due anni più tardi  nacque Louis Cartier.
Santos Dumont, tralasciando la sua fama di damerino, divenne celebre per il suo 14-bis che gli conferisce tutt'oggi il titolo di "Padre dell'Aviazione".
Santos=Dumont, così firmava per evidenziare che le sue origini appartenessero nella stessa misura alla Francia ed al Brasile, pioniere  e playboy conobbe a Parigi  l'imprenditore e gioielliere Louis Cartier e, nel 1904 nacque il frutto prezioso della loro amicizia.
Dumont, chiese all'amico di realizzare per lui un orologio da polso.
Il primo orologio da polso fu creato nel 1868 da Patek Phillipe ma non ebbe  il successo sperato, tanto che per molti anni si è creduto fosse la coppia Santos Cartier ad aver realizzato l'idea.
Dumont, chiese un orologio di facile consultazione che non lo distrasse dal volo ma comunque elegante.
Cartier realizzò il suo primo orologio, chiamato Santos, ed il successo fu tangibile fin dall'inizio.
Oggi Cartier è sinonimo di lusso e bellezza, e l'orologio Santos è uno dei più amati.
La storia che racconta è l'avventura di due uomini grandiosi, entrambi pionieri appassionati.Indossarlo vi farà sentire parte di questa esaltante storia e magari, socchiudendo gli occhi vi ritroverete a volare tra cieli sconosciuti.



Singer, la macchina che ha fatto la storia

La Singer Corporation è una delle più famose aziende produttrici di macchine per cucire. Fondata come IM Singer & Co. nel 1851 da Isaac Merrit Singer ed Edward Clark. Nel 1853 l'azienda cambia nome in Singer Manufacturing Company, nel 1963 in The Singer Company. Attualmente la sua sede si trova a La Vergne, in Tennessee.
Isaac Merrit Singer nel 1850 ebbe modo di analizzare il funzionamento della macchina di Lerow e Blodgett e decise di investire tempo e denaro per dar vita ad una macchina innovativa: dopo 11 giorni e 40 dollari spesi, nacque la prima macchina per cucire Singer. La nuova macchina utilizzava un ago diritto e una navetta trasversale, presentava un braccio sospeso, un piano su cui appoggiare il capo in lavorazione, un piedino che ancorava il tessuto per evitare che venisse trascinato in alto dal moto dell'ago, e una ruota per il trasporto del tessuto che sporgeva da un'apertura nel piano di lavoro. Singer aveva inventato inoltre un pedale simile a quello dei filatoi a mano dell'epoca che permetteva una potenza maggiore nel cucito con meno fatica fisica.
Ottenuto il brevetto, Singer   fonda la I.M. Singer & Company assieme ad Edward C. Clark, un avvocato di New York. La Singer Sewing Machine è venduta in tutti gli Stati Uniti. Nel giro di soli due anni la Singer è la principale azienda statunitense nel settore della produzione e vendita di macchine per cucire. La società cambia nome nel 1853 diventando la Singer Manufacturing Company e lo stesso anno apre uno stabilimento di produzione a New York. Le prime macchine per cucire Singer costruite a New York sono vendute al prezzo di 100 dollari.
La Singer oggi produce macchine da cucire sempre più sofisticate grazie all'ausilio di sistemi elettronici e informatici.
Dal 1851 Singer è sinonimo di certezza in campo sartoriale ed oggi le vecchie macchine da cucire risultano essere un complemento d'arredo vintage, per rendere l'atmosfera nostalgica e romantica.


Le porcellane di Capodimonte

La porcellana di Capodimonte nasce nella zona collinare di Capodimonte a Napoli dove, nella metà del Settecento, il re Carlo di Borbone e sua moglie Maria Amalia di Sassonia fondarono all'interno della famosa Reggia di Capodimonte la Real Fabbrica di Capodimonte. 
Per risalire alle origini della preziosa porcellana dobbiamo fare un passo indietro.I primi oggetti in porcellana risalgono infatti al Duecento e furono conosciuti in Europa grazie a viaggiatori come Marco Polo che importarono dalla Cina una ceramica a pasta dura verniciata di bianco o marrone.  L'Europa guardava attonita a questi oggetti nella totale incapacità di imitarli. Francesco I de' Medici, nella Firenze del Cinquecento, riusci ad ottenere un tipo di porcellana a pasta tenera, nota come Porcellana Medicea che veniva decorata a motivi blu cobalto. 
Alla fine del XVII secolo, L'Academie des Sciences in Francia e la Royal Society in Inghilterra cominciano a studiare il problema della fabbricazione della porcellana. Agli inizi del 1700 lo studioso sassone Böttger ne scopre la composizione.  Si tratta di una fusione di caolino (granuli che cuociono ad alte temperature) e feldspato (un minerale legante).  Nel 1710 nasce la fabbrica tedesca di Meissen sotto la tutela delle autorità sassoni.  In quegli stessi anni nasce anche la porcellana di Sèvres in Francia, di Capodimonte a Napoli, di Vezzi a Venezia seguita nel XVIII sec. da quelle di Ginori a Doccia e di Vinovo in Piemonte. La porcellana Capodimonte che si produce in questa zona ha delle caratteristiche peculiari che la distinguono dalla porcellana nord europea. L'impasto si compone di una fusione di varie argille provenienti dalla cave del sud miste al feldspato e ne deriva un impasto tenero dal colorato latteo, che renderà questa manifattura, unica nella storia della porcellana.
Un oggetto in porcellana Capodimonte sarà perfetto per un regalo importante o un semplice pensiero che esprima affetto, bellezza ed eleganza.